Vangelo 09-05-2020 – Io sono nel Padre e il Padre è in me.
SABATO 9 MAGGIO (Gv 14,7-14)
Come Cristo Gesù è nel Padre, così il discepolo deve essere in Cristo Gesù. Come Gesù rimane nel Padre, così anche il discepolo deve rimanere in Cristo Gesù. Come Cristo cresce in sapienza, grazia, obbedienza, carità, amore, giustizia, ogni virtù, così il discepolo deve crescere anche lui sapienza, grazia, obbedienza, carità, amore, giustizia, ogni virtù. Come Gesù vive la sua intima unione, comunione, unità con il Padre, nello Spirito Santo, così anche il discepolo è chiamato a vivere di intima unione, comunione, unità con Gesù Signore, nello Spirito Santo. Con il battesimo si diviene un solo corpo Cristo. lo Spirito Santo ci rigenera come nuove creature. Questo avviene attraverso l’annunzio della Parola e l’invito esplicito e diretto perché ci lasciamo riconciliare con Dio, in Cristo Gesù, mediante la nuova creazione operata in noi dallo Spirito del Signore: “L’amore del Cristo infatti ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro. Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così. Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove. Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio” (2Cor 5,14-21).
Vivendo nel Padre, per il Padre, con il Padre, in ogni Parola ed opera Gesù mostra il Padre. Così è anche di ogni discepolo di Gesù. Vivendo in Lui, con Lui, per Lui, il discepolo in ogni cosa manifesta e rivela Cristo Gesù. Come Gesù dice: “Chi vede me, vede il Padre”, così anche il discepolo sempre deve poter dire: “Chi vede me, vede Cristo Signore”. Questa visione di Cristo in Paolo prima è del cuore, delle parole, delle opere. Poi diviene anche del suo corpo: “Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me. O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso!”(Gal 2,19-31,). “Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio. D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo” (Gal 6,14-17). Cristo rivela il Padre. L’Apostolo, il discepolo rivela Cristo Gesù. La via della fede in Cristo è perfetta.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
Oggi ci si lamenta che nessuno più crede in Cristo. Se nessuno crede è perché Cristo non è più visto. Non si crede nel Cristo predicato perché manca il Cristo mostrato. Si mostra Cristo al vivo, si predica di Cristo mostrando Cristo, sempre si crederà in Cristo.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che i discepoli mostrino Cristo perché si creda in Lui.
Si ringrazia per la concessione movimentoapostolico.it
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