Gerusalemme sarà calpestata dai pagani GIOVEDÌ 26 NOVEMBRE 2020
GIOVEDÌ 26 NOVEMBRE (Lc 21,20-28)
Per comprendere la profezia di Gesù Signore, dobbiamo necessariamente ricordare le antiche promesse del Signore: “Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, da’ ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu dai ascolto alla sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari. Voi servirete il Signore, vostro Dio. Egli benedirà il tuo pane e la tua acqua. Terrò lontana da te la malattia. Non vi sarà nella tua terra donna che abortisca o che sia sterile. Ti farò giungere al numero completo dei tuoi giorni. Manderò il mio terrore davanti a te e metterò in rotta ogni popolo in mezzo al quale entrerai; farò voltare le spalle a tutti i tuoi nemici davanti a te” (Es 23,20-27). Il Signore, come un pastore, custodisce il suo gregge, se il gregge custodisce il Signore nel suo cuore, obbedendo alle sue sante Leggi. Senza obbedienza il popolo è senza custode, il gregge è senza il pastore. Basta una bestia feroce e ne fa strage. Anzi neanche una bestia feroce. Una mosca basta.
Il canto di Mosè è ancora più esplicito: “Lo hanno fatto ingelosire con dèi stranieri e provocato all’ira con abomini. Hanno sacrificato a dèmoni che non sono Dio, a dèi che non conoscevano, nuovi, venuti da poco, che i vostri padri non avevano temuto. La Roccia, che ti ha generato, tu hai trascurato; hai dimenticato il Dio che ti ha procreato! Ma il Signore ha visto e ha disdegnato con ira i suoi figli e le sue figlie. Ha detto: “Io nasconderò loro il mio volto; vedrò quale sarà la loro fine. Sono una generazione perfida, sono figli infedeli. Saranno estenuati dalla fame, divorati dalla febbre e da peste dolorosa. Il dente delle belve manderò contro di loro, con il veleno dei rettili che strisciano nella polvere. Di fuori la spada li priverà dei figli, dentro le case li ucciderà lo spavento. Periranno insieme il giovane e la vergine, il lattante e l’uomo canuto. Io ho detto: Li voglio disperdere, cancellarne tra gli uomini il ricordo, se non temessi l’arroganza del nemico. Non si ingannino i loro avversari; non dicano: La nostra mano ha vinto, non è il Signore che ha operato tutto questo! Sono un popolo insensato e in essi non c’è intelligenza: se fossero saggi, capirebbero, rifletterebbero sulla loro fine. Come può un uomo solo inseguirne mille o due soli metterne in fuga diecimila? Non è forse perché la loro Roccia li ha venduti, il Signore li ha consegnati? (Dt 32,16-30). Dio non abbandona. È il popolo che ha rinnegato il suo Signore. Dio non può salvare chi non vuole essere salvato. Gerusalemme sarà distrutta perché si è posta fuori dalla Legge dell’Alleanza. Dio non è più il suo Dio. Vizi e peccati, idolatria e immoralità non stanno devastano l’umanità? Non c’è alcun bisogno che Dio intervenga. La disobbedienza produce un frutto di morte nel tempo, ma anche la morte eterna.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti. Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
Il male non viene mai dal Signore. Esso è sempre il frutto della disobbedienza alla Legge del Signore. Nessun popolo ha futuro se si lascia consumare dal vizio, dal peccato, dall’idolatria, dall’immoralità. Ogni disobbedienza è generatrice solo di morte. Le immagini antiche, rettamente comprese, donano lo spessore dei frutti di morte.
Madre di Dio, Angeli, Santi, otteneteci lo Spirito dell’obbedienza e della fedeltà.
Commento al Vangelo estratto dai Homily Voice. – Mons. Costantino Di Bruno
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